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Crisi nel Sud Mediterraneo: dal mondo imprenditoriale, l’appello per un impegno comune

Con una dichiarazione congiunta, i presidenti di Confindustria, Medef e Ceoe hanno espresso la propria preoccupazione per la situazione politica perdurante nel Mediterraneo meridionale. Indicando punti critici, ma anche possibili soluzioni.

Con una dichiarazione congiunta, i presidenti di Confindustria (Italia), Medef (Francia) e Ceoe (Spagna) hanno inteso esprimere la propria profonda e condivisa preoccupazione riguardo «la grave situazione che perdura nella sponda meridionale del Mediterraneo», la cui evoluzione viene costantemente seguita, in stretto coordinamento con Business Europe, «con la massima attenzione». Nel comunicato, firmato da Emma Marcegaglia, Laurence Parisot e Juan Rosell Lastortras, le tre organizzazioni indicano una serie di “punti chiave”, da affrontare in via prioritaria «al fine di ripristinare velocemente ed efficacemente le necessarie condizioni socio-economiche» per l’attività delle imprese europee nella regione. Tra i punti segnalati, l’invito rivolto all’Unione Europea a fronteggiare le conseguenze politiche, economiche e migratorie degli eventi in corso «con il coinvolgimento di tutti gli Stati membri» e l’auspicio che l’intera comunità internazionale garantisca solidarietà «a ogni livello, a partire da un forte dialogo politico tra l’UE e i paesi coinvolti nella crisi, al fine di identificare tempestivamente e soddisfare le esigenze principali delle loro popolazioni». Le tre organizzazioni si dichiarano inoltre «pronte a contribuire […] mettendo a disposizione le loro competenze in materia di infrastrutture, trasporti, logistica, rafforzamento delle istituzioni, facilitazioni al commercio e altri tipi di assistenza tecnica». L’obiettivo è di «fornire supporto per un veloce ritorno alla piena attività delle imprese locali», per promuovere il dialogo sociale e forme di partnership credibili e fruttuose: «Tenendo conto che l’integrazione Sud-Sud deve essere uno dei principali pilastri della futura integrazione Euro-Mediterranea – si legge nel documento – le nostre organizzazioni devono continuare a rafforzare la loro cooperazione con l’organizzazione imprenditoriale regionale BUSINESSMED». Alla base, la convinzione che «la crescita e il continuo sviluppo di un settore privato efficace ed efficiente rappresentano un elemento importante di una vera democrazia», da cui la volontà di sostenere con forza il mantenimento dei canali commerciali e d’investimento verso i mercati locali. «L’isolamento non è mai una buona scelta – si precisa – poiché la prima priorità, insieme a quella di assicurare aiuti umanitari, consiste nel garantire alle popolazioni prospettive di crescita e Particolare attenzione viene dedicata al problema dei flussi migratori, di fronte ai quali occorre «una strategia europea comune, compreso un meccanismo di finanziamento condiviso», garantendo l’applicazione dell’articolo 80 del Trattato sul funzionamento dell’UE, che sancisce il «principio di solidarietà e di equa ripartizione della responsabilità fra gli Stati membr» in questa materia. Le tre sigle, inoltre, ribadiscono il loro costante impegno nell’area, in concerto con realtà come Euromed, Unione per il Mediterraneo Mena e Ocse e concludono appellandosi all’Unione Europea «affinché elabori un piano di ripresa», in cooperazione con tutte le istanze interessate. «Questa situazione critica – sottolinea infine il documento – che rappresenta un’enorme sfida ed un passo fondamentale nella costruzione europea, richiede che l’UE si esprima attraverso un’unica visione politica e con un’unica voce».

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