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Spike Lee: costruire l'anima di una "nazione europea"

La storia millenaria del Vecchio Continente incontra lo sensibilità pionieristica di uno degli storyteller più acuti del nostro tempo: dagli USA, il regista Spike Lee racconta la sua visione d’Europa all’International Communication Summit di Bruxelles

«Come racconterei la storia dell’Europa? Partendo dalle persone»: così Spike Lee ha risposto all’interrogativo sollevato nell’ambito dell’International Communication Summit di Bruxelles, in cui si è discusso di storytelling, memoria e identità collettiva.

In collegamento dagli Stati Uniti, il regista afro-americano ha parlato della vocazione interculturale europea dal punto di vista di chi ha fatto del dialogo tra culture un tema di militanza, oltre che una fonte creativa. «L’anima di una nazione – ha proseguito Lee – è la sua gente: le persone sono l’unica vera fonte di ispirazione per raccontare la storia di un paese, di un continente».

E sul potere della narrazione di superare confini geografici e culturali, il regista ha aggiunto: «Ho visto molto cinema europeo nel corso della scuola di cinema e uno dei miei film preferiti era “Ladri di Biciclette”. Questo film, nato in una cultura così distante dalla mia, ha ancora un grande impatto su di me». 

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