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Salute è anche comunicazione: la formula di EMA

Ascolto, dialogo, accessibilità in termini di reperibilità delle informazioni e fruibilità dei contenuti: Guido Rasi, ai vertici dell’Agenzia Europea per i Medicinali, illustra la formula della comunicazione 2.0 di EMA

In un ambito complesso come quello della comunicazione medico-sanitaria, “la trasparenza non è sinonimo di accessibilità”. È questo il pensiero del prof. Guido Rasi, ai vertici dell’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA), organo dell’UE dedicato alla valutazione e al controllo dei prodotti farmaceutici. L’eterogeneità degli stakeholder coinvolti e la complessità dei contenuti impongono, infatti, una diversificazione delle azioni di comunicazione e dei canali impiegati.

Per tutelare la salute pubblica è importante, in primo luogo, dialogare in modo efficace con i cittadini, nuovi pazienti 2.0 sempre più autonomi nella ricerca di informazioni. Il Web è diventato così un luogo privilegiato di condivisione anche per l’Agenzia Europea per i Medicinali, per garantire risposte autorevoli in merito ai rischi e ai benefici delle medicine. “Ci sforziamo di assicurare che le nostre informazioni siano posizionate il più in alto possibile sui motori di ricerca, facendo uso delle best practice nel web design, nella scrittura dei contenuti e nella fruibilità ove possibile” – ha spiegato il prof. Rasi.

Comunicare ma anche ascoltare, tracciare le conversazioni degli utenti sul Web, generate dal passaparola dei pazienti. “Le conversazioni  – ha concluso Guido Rasi  – aiutano a fornire informazioni sulle esperienze collettive dei pazienti paragonate alle esperienze individuali”.  

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