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Patient empowerment secondo il professor Peter Schulz

Lo stato dell’infosfera della salute online: ne parla Peter J. Schulz, docente e Health Communication Specialist, in un’anticipazione dell’intervista realizzata per il prossimo numero di ICS Magazine

Secondo l’ultimo rapporto Censis-Forum biomedico, il 78% degli italiani cerca online informazioni su patologie specifiche. Si parla molto delle insidie legate al binomio Web e salute, ma quali sono le opportunità? Per il professor Peter J. Schulz, direttore dell’Institute of Communication and Health dell’Università della Svizzera italiana, sono molte, e ancora inespresse.

Un libero accesso alle informazioni consente, ad esempio, di ridurre i tempi di diagnosi. «Pensiamo solo alle persone che soffrono di una malattia rara: in passato i pazienti che ne erano affetti dovevano aspettare addirittura anni prima di arrivare a una diagnosi corretta» – ha sottolineato Schulz. Il Web rappresenta un’opportunità per i pazienti, ma anche per i medici stessi. «Per citare un altro aspetto – ha aggiunto – vorrei riportare quanto alcuni medici mi hanno detto: secondo loro il semplice fatto che i pazienti oggi si informino sulla propria malattia prima di una visita specialistica può costituire per la classe medica una sfida molto interessante».

Il Web, dunque, non è solo depositario di notizie fuorvianti ma può essere anche fonte di ottime informazioni, come dimostra il portale americano Mayoclinic. Per coniugare le opportunità e le insidie legate alla liberalizzazione delle informazioni in ambito sanitario è importante promuovere «un’educazione del paziente, o del cittadino, che lo renda più cosciente dei propri limiti e che gli insegni a distinguere, per citare il Socrate di Platone, tra quello che sa e quello che non conosce», ha concluso Schulz. 

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