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Pari opportunità e inclusione sociale

Organizzato da FGB Learning, il nuovo dipartimento della Fondazione Giacomo Brodolini, parte il master dedicato a Gender Equality e Diversity Management.

Partirà il prossimo marzo il master dedicato alla Gender Equality e al Diversity Management della Fondazione Giacomo Brodolini, che si propone di preparare personale qualificato in grado di ricoprire posizioni professionali in ambito pubblico e privato, con competenze multidisciplinari nel campo delle politiche di pari opportunità, di inclusione sociale e di diversity management.

Il percorso formativo del corso, si articola su cinque macro-aree che hanno l’obiettivo di fornire ai partecipanti gli strumenti per conoscere, progettare, valutare e comunicare le politiche di gender mainstreaming. I campi privilegiati di analisi e progettazione sono le politiche di welfare e le dinamiche organizzative nelle organizzazioni pubbliche e private.
 
Contenuti teorici di alto livello, opportunità di entrare in contatto con  testimonial di spicco del mondo delle imprese e del pubblico, un servizio di placement su misura per inserirsi nelle organizzazioni attraverso stage in Italia ed in Europa o migliorare le proprie opportunità di fare carriera sono alcune delle caratteristiche del corso, che si rivolge a personale già operante in contesti pubblici e privati e a neo laureati che vogliano completare la propria formazione. 
 
Il Master è riservato ad un massimo di 25 partecipanti e il termine per la presentazione delle domande di ammissione è il 10 febbraio 2012. Sono inoltre previste due borse di studio a copertura totale della quota di partecipazione e tre a copertura parziale.
 
L’Europa nei TG: i dati
«Pur nella crisi economica, che ha una dimensione europea, l’UE resta un tema marginale nei nostri TG, che in questo modo non aiutano a comprendere quanto questa sia importante. Eppure il 2009 è stato l’anno delle elezioni per il Parlamento Europeo, il 2010 ha visto il default greco e il 2011 l’esplodere della crisi economica-finanziaria in tutta Europa». Così Stefano Mosti, Presidente dell’Osservatorio di Pavia, ha commentato i risultati del Rapporto sulla comunicazione dell’Europa nei telegiornali italiani ed europei, recentemente presentati.
 
La ricerca, promossa da dipartimento delle Politiche Europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha coinvolto, per l’Italia, i telegiornali di prima serata di Rai e Mediaset nel triennio 2009-2011, mentre, per il confronto europeo, i principali notiziari pubblici di Italia, Germania, Francia Spagna e Regno Unito nei primi nove mesi del 2011. 
 
Nello specifico, i dati raccolti dall’osservatorio evidenziano che, malgrado una congiuntura particolarmente favorevole, L’Europa non riesce a bucare lo schermo della televisione nostrana. Ad esempio nei TG italiani di prima serata di Rai e Mediaset, l’UE è presente solo nel 2,3% dei servizi, dato che risulta coerente con quelli dell’agenda tematica dei media prevalentemente incentrata su cronaca nera, politica domestica e soft news.

 

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