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In Italia il primo G7 della cultura

La cultura come antidoto ai rischi del nostro tempo: i valori della salvaguardia e del dialogo protagonisti del primo Summit G7 dedicato al patrimonio culturale, con la firma della Dichiarazione di Firenze

Difendere i siti culturali dalle minacce di terrorismo e dalle calamità naturali, promuovere la cultura come strumento di dialogo, supportare le attività dei caschi blu e delle task force nazionali: sono alcuni degli impegni siglati nella dichiarazione di Firenze, al termine del primo G7 della Cultura, presenziato dai ministri della cultura di Giappone, Stati Uniti, Germania, Francia, Regno Unito, Canada e Italia.

Tenutosi dal 30 al 31 marzo nel capoluogo toscano, il Summit rappresenta il primo evento dedicato alla cultura nella storia dei vertici G7: un esordio voluto dall’Italia,  che – partendo dalla cultura – ha inteso dare centralità a questo tema nel dibattito mondiale. Tra i momenti salienti dell’evento, il concerto dell'orchestra del Maggio musicale fiorentino diretta da Riccardo Muti, che nel discorso d’apertura ha dichiarato: «Ogni volta che un dittatore va al potere, toglie voce alle persone che fanno cultura. Stasera, al contrario, noi parliamo e facciamo musica dalla città che è stata culla del Rinascimento: un grande messaggio di speranza, lanciato da noi musicisti, verso il futuro».

L’organizzazione dell’incontro di Firenze, evento d’esordio del ciclo di appuntamenti che porteranno al prossimo G7, è stata curata da Pomilio Blumm, già impegnata in progetti dedicati all’heritage communication.

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