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I giorni della paura. Il monitoraggio delle notizie come strumento per la difesa dei diritti

L'Osservatorio di Pavia ha presentato al Festival del giornalismo di Perugia i dati del IV Rapporto sulla Sicurezza che analizza le paure degli europei attraverso lo studio della loro rappresentazione sui media.

È stato il Festival del giornalismo di Perugia, che si è svolto dal 13 al 17 aprile, ad ospitare la presentazione dei dati raccolti dall'Osservatorio Europeo della sicurezza promosso da Fondazione Unipolis, Demos&Pi e Osservatorio di Pavia. Il Rapporto Europeo sulla sicurezza analizza la relazione tra rappresentazione mediatica dell'(in)sicurezza, la sua percezione e la realtà, operando un confronto tra la situazione italiana e quella delle principali realtà europee. La presentazione è avvenuta all'interno del panel "I media, l'immigrazione, i giorni della paura. Il monitoraggio delle notizie come strumento per la difesa dei diritti", nell'ambito del quale sono intervenuti Paola Barretta dell'Osservatorio di Pavia, Gianni Betto, direttore Centro d'ascolto dell'informazione radiotelevisiva e Gianluca Luciano, fondatore di "Stranieri in Italia". Quella che è stata presentata è una ricerca accurata sulle paure percepite dagli europei, a partire da un'attenta analisi delle modalità e dell'intensità con le quali queste vengono proposte e rappresentate dai mezzi di informazione. Ciò nella consapevolezza che viviamo in una società, soprattutto in Europa, sempre più spaventata e perciò preoccupata di una realtà in rapido cambiamento. Una società nella quale la "paura" è "alimentata e utilizzata" per influenzare e condizionare gli orientamenti dei cittadini e le loro scelte anche politiche. Per capire di più e meglio è quindi decisivo monitorare l'informazione dei principali canali televisivi e radiofonici, per individuare eventuali devianze rispetto alle previsioni dei codici deontologici e intervenire nei luoghi in cui si forma l'immaginario collettivo, per impedire che questo si fondi su pregiudizi o immagini stereotipate, con i comportamenti correlati che ne possono conseguire. Un dato interessante emerso è la "specificità" della informazione televisiva italiana rispetto a quella europea circa lo spazio che i TG di casa nostra dedicano alla criminalità e, in particolare, ai reati comuni, la cui trattazione è pressoché assente negli altri paesi. La maggior parte delle notizie che possono generare insicurezza nello spettatore, in Italia, sono riconducibili a reati (con spesso protagonisti gli immigrati), mentre in altri paesi come in Francia, Spagna e Germania esse si ricollegano prevalentemente alla crisi economica (in linea con le percezioni dei cittadini europei: 6 su 10 assegnano infatti alla situazione economica la principale fonte di insicurezza). 

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