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Comunicare la sicurezza: nasce l’osservatorio che analizza le paure degli europei

Il caso italiano: serialità e pervasività elementi che caratterizzano la trattazione dei casi criminali di casa nostra.

Si discute molto in Italia sulla qualità dell’informazione in tema di sicurezza, emergenze e crisi con giudizi spesso negativi e “apocalittici”. Per passare da analisi impressionistiche a considerazioni più riflessive è necessario dotarsi di strumenti che consentano di articolare su basi più solide giudizi e valutazioni.
Per questo, Demos & PI, Osservatorio di Pavia e Fondazione Unipolis hanno dato vita all’ Osservatorio Europeo della Sicurezza, che analizza le paure degli europei, a partire da un’accurata analisi delle modalità e dell’intensità con le quali vengono rappresentate dai mezzi di informazione e in particolare dalle reti televisive.

L’ Osservatorio monitora costantemente le edizioni del prime time dei telegiornali di maggior ascolto del servizio pubblico in Italia, Francia, Spagna, Germania e Gran Bretagna. Dalla ricerca emerge: “Confermata la peculiarità italiana legata alla trattazione della criminalità, con il 10,8% del telegiornale pubblico italiano rispetto a una media europea del 6,1%. Serialità e pervasività caratterizzano la trattazione dei casi criminali nei Tg italiani, determinandone la specificità a livello europeo. Episodi di criminalità violenta esistono in tutta Europa e, inevitabilmente, entrano nell'agenda dei notiziari televisivi.

Due aspetti sembrano però distanziare, in modo netto, il caso italiano: lo spazio assegnato a questo tipo di notizie e le modalità di narrazione utilizzate dall'informazione televisiva di casa nostra”.

 

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