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Oltre l'involucro

Cambiano i simboli della comunicazione e cambia anche la sostanza. Dalla metafora ingegneristica della rete a quella sfumata della nuvola, i contenuti tornano a contare più dei contenitori, prefigurando un nuovo modello non solo comunicativo, ma culturale e sociale nel senso più ampio del termine

C’è aria di cambiamento, nei territori della comunicazione. La metafora della rete – da vent’anni emblema indiscusso della rivoluzione digitale – si avvia a essere soppiantata da una nuova metafora più sfumata e poetica, ma altrettanto potente: quella della nuvola.

Non una, anzi, ma molte nuvole. Un intero cielo, carico di bit. Nuvole di dati, applicazioni, servizi. In definitiva, nuvole di contenuti. Miliardi di informazioni distillate, sublimate e lasciate fluttuare, libere da ogni supporto e pronte a condensarsi all’occorrenza ovunque sia desiderabile o necessario.

Sta tutto qui, in effetti, il vero cambiamento: nei contenuti. Che si tratti di big data o di progetti creativi, di risorse condivise o racconti di vita, il “cosa” torna a contare più del come. Dopo anni di euforia deterministica intorno al potere strumentale dei media, il nocciolo della questione torna a essere la sostanza delle informazioni. Una sostanza che migra di luogo in luogo, restando però sempre se stessa, mentre i nuovi paradigmi del marketing prossimo venturo cercano di acciuffarla, ingabbiarla. E possibilmente convertirla in modelli più rigidi, più manipolabili.

Per i cittadini e per le Istituzioni si tratta, allora, di capire come cambia il ruolo stesso della sfera pubblica all’interno di questa nuvola comunicativa. E come muoversi insieme, società civile e Istituzioni, per definire nuovi modelli di comportamento e di dialogo, più malleabili e al contempo più rispettosi di quella “sostanza informativa” che oggi preme alla porta dei comunicatori e che troppi anni di fuochi d’artificio mediatici avevano reso secondaria, quasi ininfluente rispetto allo strapotere di un involucro sempre più invadente.

Oggi, invece, l’involucro si è fatto trasparente, anzi è scomparso, lasciando libero, finalmente, il contenuto che era all’interno. E poco importa che la sostanza liberata sia null’altro che vapore, disperso in mille rivoli e particelle: significa solo che può prendere ogni forma, adattarsi ai possibili futuri. E arrivare ovunque. 

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